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Tra streghe e fantasmi, è tempo di Halloween: i nostri bimbi e le loro paure

La tradizionale festa di Halloween, di origine anglossassone si avvicina, e nella sua spaventosa giocosità ci offre uno spunto per parlare di mostri, fantasmi , streghe e tutto ciò che teatralmente rappresenta fenomeni di paura.

Spesso i bambini temono figure come l’uomo nero, ma anche fantasmi, streghe e mostri .

E’ probabile che questo accada  per influenza della cultura e delle tradizioni. I bambini sono esposti a tradizioni culturali e miti su fantasmi e streghe fin da piccoli, molte di queste figure spaventose, come streghe ed orchi, sono rappresentate  nelle fiabe.  Evidentemente la natura umana ha scelto un modo per spiegare da un lato, ed esorcizzare dall’altro, pericoli di varia origine. Non ci si può difendere da qualcuno che ha poteri magici o è invisibile e il cervello  considera questo comportamento incontrollabile come spaventoso.

Inoltre l’immaginazione offre il suo contributo, per così dire, “creativo”; mostri e fantasmi sono immersi nel mistero e solo vagamente descritti, e questo apre la strada alla potente immaginazione della mente umana, in grado di creare scenari vivaci e terribili.

Ma allora la paura è buona o cattiva? L’emozione della paura è parte delle emozioni fondamentali, innate, dell’essere umano, in quanto parte del nostro istinto di sopravvivenza: ci aiuta a stare lontano dal pericolo, e prepara il corpo per fuggire o combattere le minacce. Quindi nel complesso è un importante sentimento umano, fondamentale per la sopravvivenza. Tuttavia, di tanto in tanto, la paura che proviamo può diventare una fobia irrazionale, un timore estremo ed esagerato, e questo causa molto stress.

Cosa fare pertanto se un vago timore diventa, in nostro figlio, una paura, o fobia, specifica verso una di queste spaventose figure? Intanto ricordiamo che la mente dei piccoli, fino ai 6 anni circa, fatica a distinguere tra fantasia e realtà. E certe figure rimangono tanto impresse da divenire vere. Il fatto quindi che il bambino veda dietro la tenda o nell’armadio un mostro o un drago, non è per lui un’allucinazione, ma un evento reale.

E’ importante perciò non disconoscere o sminuire questa sua realtà, ma accoglierla ed entrarci in contatto.

Possiamo chiedere ad esempio al bambino “Com’è questo mostro, proviamo a vedere come scacciarlo via”, stemperando la paura in una situazione leggera e tranquillizzandolo, magari attraverso mezzi trovati con lui , il “campanello anti mostro” o un’apposita “bacchetta magica”.

A volte invece, come in questo periodo oppure a Carnevale, la fobia specifica viene rivolta verso maschere e travestimenti. Maschere e trucchi rendono i volti delle persone irriconoscibili, e questi perdono le normali espressioni e tutte quelle caratteristiche che normalmente ispirano il contatto e la fiducia reciproci. Pertanto risulta inutile e dannoso portarlo ad esempio ad una festa mascherata o costringerlo a travestirsi, se lui non ne ha voglia; lasciamo che viva il momento di gioco e convivialità con gli altri rispettando le sue tappe di sviluppo emotivo.

D.ssa Elena Tigli

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